Il sogno di tutti i bambini.

Alcune volte mi capita di pensare che le guerre non servissero a nulla, che i famosi agenti segreti siano solo un'invenzione cinematografica. Penso o meglio credo che un soldato non abbia alcun diritto di strappar la vita a qualcun altro. Tutto ciò mi viene in mente ogniqualvolta che in me soccombe la voglia di poter impugnare una qualsiasi arma, per poter emulare le gesta del mio benamato agente doppio zero e poter rispondere alla domanda "il vostro nome?" "Bond, James Bond".
Quante volte ho sognato di poter essere io quel maledettissimo agente segreto nato dalla penna, o meglio dalla macchina da scrivere, di Ian Flaming.
Dopotutto penso che qualsiasi ragazzo, nato negli ultimi 30 anni abbia avuto questo sogno almeno una volta nella proprio vita.
Essere in mezzo all'azione ed aver il permesso di poter far qualsiasi cosa voglia, poiché lui e solo lui è il miglior agente segreto al servizio di sua maestà.
Bond era tutto ciò che Fleming non poteva essere, così affermano i suoi contemporanei, ossia freddo e spietato con i suoi amici, amichevole e scherzoso con i suoi amici ma soprattutto il miglior amante che una donna potesse avere.
Il suo successo attualmente lo si deve non tanto ai libri, come era in passato, ma al grande schermo. Lo stesso grande schermo che ha consacrato Sean Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan.
Lo steso schermo che ha accettato con varie discussioni il primo Bond biondo Daniel Craig.
Lo stesso schermo che ha bocciato le ottime performance di Timothy Dalton e la copia di Connery, voluta ad ogni costo dai produttori, da parte del modello George Lazenby.
Per non parlare anche del successo dei videogames della saga con protagonisti Craig e Brosnan.
Ancora una volta non posso far altro che sognare tutto ciò, e pronunciare solo nei miei sogni "Bond, James Bond".